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DI PASQUALE DEMIS POSADINU

I 2PIGEONS sono un duo elektro con base a Bergamo formato da Kole Laca (tastiere e synth, già tastierista di Teatro degli Orrori) e Chiara Castello (voce, percussioni e loop machine).



I primi vagiti sonori risalgono al 2008, quando la band pubblica l'ep omonimo: da lì un tour che li porta a condividere il palco con Paolo Benvegnù, Malika Ayane, Patti Pravo, e molti altri. Nel 2010 rilasciano "Land", il loro primo album trascinato dal video Open Doors presentato da XL di Repubblica. Dopo aver aperto i live di nomi quali Teatro degli Orrori e Otto Ohm il duo torna in studio nel 2012 per Retronica, che vede la collaborazione tra gli altri di Pierpaolo Capovilla Roy Paci, Giovanni Gulino ed Enrico Gabrielli dei mitici Calibro 35. Il video di Hard working space, primo singolo estratto, è stato presentato in anteprima su Rolling Stone, mentre è di gennaio 2014 l'ultimissimo lavoro: Akustik... Ai microfoni di Underground X abbiamo sentito Chiara.


Ho letto in una vostra intervista che amate l'idea di non identificabilità. Ascoltandovi si ha come l'impressione che tanti generi diversi provino a sintetizzarsi in qualcosa che si avvicina al pop ... "Retronica", titolo del vostro ultimo disco in studio, ci da un'idea di questo trituratore poliedrico che gioca a ritrovarsi nella forma canzone. Due domande in una: quali dischi vi hanno fatto venire voglia di iniziare a suonare e quali invece quelli che hanno influenzato di più il vostro modo di fare musica.

Credo che la risposta per me sia la stessa per entrambe le domande: Michael Jackson. E' stato il mio primo amore e quello che probabilmente mi ha segnato maggiormente. Fino a poco tempo fa non mi sono mai resa conto di quanto mi abbia realmente influenzato, e forse ascoltando la musica dei 2Pigeons potrà sembrare strano anche a voi, ma ultimamente mi sto rendendo conto sempre di più di come in tutto quello che faccio, in qualche forma, ritrovo la sua identità, la sua modalità... soprattutto dal punto di vista ritmico e di linguaggio vocale. Poi ovviamente ci sono altri musicisti e gruppi che ho ascoltato "da grande" e con maggiore coscienza e che forse sono anche più riconducibili a quello che facciamo, direi Massive Attack su tutti.


Gli ultimi tre lavori - "Akustik" (2014), "Land" (2009) e "Retronica" (2012) - escono per "La Fabbrica", etichetta indipendente bolognese, quanto è ancora importante averne una? In Fabbrica, chi fa che cosa?

E' importante, molto! Soprattutto nel momento in cui trovi un'etichetta che sta al tuo fianco costantemente e ti accompagna nella crescita, cercando di costruire insieme qualcosa. La cosa bella de "La Fabbrica" è che ci ha sempre sostenuto lasciandoci la totale libertà espressiva e creativa. Questo credo sia una cosa fondamentale e di grande sostegno per noi band indipendenti italiane che ci ritroviamo in un momento così difficile e povero di spazi d'espressione.


Farete mai un disco in italiano?

Ad una domanda così diretta, non posso non dare una risposta altrettanto sincera. In effetti sì, ci stiamo lavorando... ma non voglio aggiungere/svelare altro!


Negli ultimi anni avete suonato tanto in giro, mai preso il traghetto Genova - Porto Torres o Civitavecchia - Olbia? Passerete in Sardegna?

Il traghetto no, almeno come 2Pigeons siamo stati più fortunati, abbiamo preso un aereo Milano-Cagliari! :)
L'estate scorsa infatti abbiamo suonato al festival del cinema a Carbonia. E' stata tra l'altro la primissima data in versione acustica, ed ha anticipato quello che poi abbiamo fatto ad Ottobre al 75beat di Milano dove abbiamo suonato e registrato live il nostro ultimo disco Akustik, un raccolta acustica del nostro repertorio.
Credo che ci torneremo presto, in elettronico magari!


Spesso nelle interviste si inseriscono domande nelle quali si chiede all'intervistato il suo punto di vista su qualcosa di interessante, sul come va il mondo, su cose di attualità, sulla crisi del capitalismo occidentale, noi proveremo ad essere più leggeri: quanto è importante, oggi e sempre, fare una cosa che si ama?

Evviva un po' di leggerezza! Che bello!
Fare ciò che si ama è la cosa la più importante, per me non potrebbe essere altrimenti. Ci sono tante cose che amo...
ma fare musica, cantare è "la regina" di tutte queste cose. Ho cominciato a 16 anni per gioco e con leggerezza e non posso più pensare di smettere. L' obbiettivo per me è riuscire a mantenere la stessa leggerezza di quando ho cominciato. Questa è una cosa difficile, soprattutto quando ciò che si ama diventa lavoro, quindi ci si confronta con le leggi del mercato... ecco in questo contesto è difficile non perdersi nelle regole del gioco e del sistema, è difficile non dimenticarsi del motivo per cui si ha cominciato e ritrovarne sempre conferma. Ecco forse questa è per me la cosa più importante di tutte.


Se un ragazzo di sedici anni che registra un brano vi chiedesse cosa deve fare per "farsi ascoltare", come usare la rete, come partire dal basso, che dritte gli dareste?

Beh non ci sono regole assolute, almeno io le sto cercando e non le ho ancora trovate! Io gli direi di sfruttare tutti i canali possibili, i vari social appunto... facebook e youtube su tutti ma di fare questo una volta fatto un prodotto di qualità... una volta che ritenga il suo brano sia impeccabile, secondo il suo gusto ovviamente , e di cui sia soddisfatto al 100%. A quel punto gli consiglio di chiedere, chiedere chiedere.


Mi piace molto il video di Open Doors, avete voglia di raccontarci il testo della canzone?

Video e testo sono nati contemporaneamente. Eravamo in Salento a registrare Land e giocavamo a farci delle foto con queste due porte... ecco lo spunto: porte che si aprono e si chiudono e dentro ci puoi trovare cose diverse, sorprese. Immaginare che oltre quelle porte si aprano degli altri mondi, dai quali possano uscire persone, uomini con gli stivali e donne rosse. Persone in carne ossa o macchine? La ragazza è di carne o di circuiti integrati? E' una filastrocca che gioca con la ripetizione delle parole che diventano suoni e strumenti musicali . Un loop vocale che cresce, dove si confrontano l'umanità della mia voce e la ripetitività meccanica della loopstation, in uno scontro all'ultimo pugno.


Grazie mille ragazzi e in bocca al lupo!

Grazie a voi, a presto!


Pasquale Demis Posadinu

ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 12 - AGOSTO 2014