Scheletri – Ossa Rotte / EP
Autoprodotto / 2020
Punk, emo core
Ascolta il brano: Fantasmi
Mi sento di affermare che coloro che amano, sperano, combattono, rischiano e quindi vivono (non limitandosi passivamente a esistere) devono tenere in conto che ogni tanto gli si rompa qualche osso.
Gli Scheletri si presentano al panorama musicale italiano con Ossa Rotte – EP di 5 brani uscito a Febbraio 2020 – e spaziano dal pop punk all'emo core. Nonostante le melodie malinconiche proposte, la band trasuda un background punk hardcore evidente nell'urgenza comunicativa e sincerità che traspaiono dai brani.
Il debutto degli Scheletri si apre con Fermare il tempo, un brano dal ritmo non troppo sostenuto, come a sottolineare l'esigenza dell'autore di contrastare la frenesia dei tempi moderni, dove tutti sembrano avere un obiettivo chiaro; ciò viene espresso chiaramente con la frase "vorrei fermare il tempo per un po’, per respirare un attimo".
Si prosegue con quello che definirei un trittico di tracce per la medesima tematica, quasi un mini concept insito nell'opera con i brani Come mai, Ossa Rotte e Scappare, dove vengono trattate l'urgenza di andare via senza però avere il coraggio o la possibilità di farlo, le riflessioni su un cambiamento importante auspicato ma ancora non attuato e la vertigine provocata da più prospettive possibili essendo combattuti nella scelta decisiva.
A chiusura del disco abbiamo una vera e propria traccia di commiato dal nome “Fantasmi” in cui la bramata e temuta decisione comincia a delinearsi con un avvicinamento notturno a una stazione dei treni – più metaforico che fattuale – dove si fanno i conti con l'impermanenza delle cose della vita e l'accettazione del passato come ponte verso il presente e quindi il futuro. La voce narrante pare accusare il dolore delle ossa rotte ma sembra cresciuta e più consapevole che negli altri brani.
Se vi piacciono band come Samiam, Wonder Years e New Found Glory e se il cuore per voi non è solo un muscolo, questa raccolta di canzoni – che suggerisco di ascoltare nell'ordine proposto dalla band – è consigliatissima.
Guido Righi
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