Francesco Piu – Crossing, CD
Appaloosa Records, IRD, 2019
Blues
Ascolta il brano: Crossroad Blues
Dissacrante e fulgida reinterpretazione di Robert Johnson. Francesco Piu porta il Delta blues in Sardegna e rivede il repertorio dell'uomo del mito – e del patto con il Diavolo al cross road – in modo del tutto anticonvenzionale. Crossing è infatti dedicato interamente alle composizioni del grande musicista afroamericano. Scelta coraggiosa, non solo perché si va a toccare il repertorio di uno dei mostri sacri del genere, ma soprattutto perché ha deciso di trasportare idealmente Robert Johnson nel Mediterraneo, facendo incontrare le radici del blues del Mississippi con quelle della Sardegna e spingendosi anche oltre, arrivando all’Africa e al Medio Oriente, intendendo “crossing” come incrocio di culture.
Così in Come On In My Kitchen si incrociano folk, blues e musica etnica, chitarra elettrica e oud, le percussioni africane (riqq, djembè, calebasse) e il canto a tenore di Gavino Murgia, i samples di Dj Crise e la voce del nostro bluesman. Non sorprende quindi ascoltare in Me And The Devil la batteria elettrica e i samples che si incrociano con djembe e bouzouki, il pipiolu sardo e la darbuka araba, o in Stop Breaking Down la chitarra slide unirsi alle launeddas e alle percussioni afro. O ancora, in If I Had A Possession Over Judgement Day, i ritmi percussivi afro unirsi a samples e launeddas, e in Hellhound On My Trail zufolo sardo e samples, tra blues e folk, tra Africa e Occidente, creando un mondo di suoni dall’atmosfera inquietante quanto lo stesso autore ci rende nei versi del testo. Un melting pot che erompe in From Four Til’ Late: qui il ritmo della batteria, la kora e il tipico suono orientale dell’hag drum, confluiscono con il dobro e l’elettrica di Piu.
In They’re Red Hot suoni dell’Africa si uniscono alla tradizione folk italiana grazie all’accordion di Antonello Salis; Stones In My Passway, invece, è un brano completamente elettrico dove passato e presente si incontrano con la chitarra che duetta con gli scratches di Dj Cris. E non potevano mancare due classici: Crossroad Blues è riproposta con un accompagnamento ritmico che alla batteria affianca le percussioni africane, con Francesco che si alterna a lap steel, oud ed elettrica, producendosi in un assolo Hendrixiano, mentre in Love In Vain percussioni afro e sarde, fisarmonica e whistle irlandese, riportano il brano alla sua origine acustica.
Accompagnato da straordinari musicisti, Francesco Piu ha creato un disco che non è solo un omaggio a Robert Johnson e neanche un semplice omaggio al blues, ma un omaggio alla musica delle radici, un blues del nuovo millennio.
Un messaggio importante se contrapposto agli egoismi e alle pseudo purezze culturali che ci restituisce parte della società contemporanea, in un’epoca in cui relazione, confronto e conflitto fra popoli diventano fondamentali per capire quale via intraprendere nel nostro futuro. Con Crossing Francesco Piu non porta solo Robert Johnson nel Mediterraneo, ma ogni popolo che lo ha navigato e che lo naviga ancora, in nome del messaggio universale che invoca una convivenza possibile in quell’incontro di mani auspicato dalla cover del disco.
Flavio Dettori