Recensioni



Stain – Zeus / Vinile, CD
Beta produzioni / 2018
Rock alternative
Ascolta il brano: Seize The Day


Zeus, album d'esordio dei giovanissimi Stain uscito a ottobre 2018 si presenta a primo acchitto con una sensazione di déjà-vu, frutto probabilmente dei molteplici ascolti del quartetto che si è formato una manciata di anni fa sui banchi di scuola. Miscellaneo per quanto riguarda sound e influenze, questo lavoro si rivela comunque un'ottima prima prova: i ragazzi di Bari hanno attinto sicuramente a piene mani dalla tradizione alternative rock americana e inglese degli anni ‘00 con qualche sprazzo di oscurità tipicamente new wave. La corrente creata è malinconica ma non quieta e la struttura dei brani è sempre massiccia, anche nelle prove più melodiche. La prima track, A Machine, introduce perfettamente questo concetto, lanciando l'ascoltatore nel mondo Stain: doppie voci su un tappeto di chitarre che possono ricordare gli Oasis dei tempi d'oro ma con meno spavalderia e più introspezione. Disorder, il secondo brano, è più hard, più "urlato" mentre What will would be fa una piccola chiusa su se stesso, virando sul rock indipendente a stelle e strisce che si rivela nell'uso della batteria dissimile rispetto agli altri brani. Con How long si torna all'arpeggio e alla melodia, la voce sussurrata e il testo dolente hanno un’andatura emo-style che ricorda i primi 30 Seconds to Mars e altre band ugualmente valide ma di minor fortuna. Saturday song, con un intro quasi parlato su una distesa di fitta pioggia, prosegue le sfumature del brano precedente e sicuramente le esaspera, così il testo che non lascia tregua al rimpianto del protagonista. Better than Bitter con la sua andatura ipnotica e sensuale si posiziona tra le migliori dell'album: l’uso dei synth e della voce rimandano (forse anche contro gli intenti del gruppo) a suggestioni pop anni '80; un'isola di relax  perché con le tracce seguenti si torna allo spleen più estremo. Under the ground, infatti, ha un suono di chitarre supernoise alla Sonic Youth che non dispiace per niente e The compromise, cavalcata rock senza tanti compromessi (appunto), ha una struttura classica che dovrebbe rendere al massimo in dimensione live. Chiusone con Seize the day, primo singolo e videoclip della band, dove tornano le influenze british, Placebo, ma anche i recenti 1975.
Attendiamo la seconda prova degli Stain, sicuramente maturati da un lungo tour partito a ottobre e non ancora concluso.
Alla prossima!

Joveline


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