Mother Iron Horse – The Lesser Key/ Vinile, CD
Hellmouth Records, Electric Valley Records / 2019
Doom, stoner
Ascolta il brano: Gehenna
Salem, un luogo tanto evocativo da trascendere la sua fisicità, quasi una parola chiave, sinonimo di oscurità e maligno. Da qui arrivano i Mother Iron Horse e non poteva essere altrimenti. I quattro di Salem danno alla luce The Lesser Key, album in cui tutto è dannatamente sinistro, dal concept grafico sino all’ultimo colpo di piatto. I ragazzi fanno tutto da soli, mettono in piedi lo studio di registrazione, si chiudono dentro per un intero inverno e creano nove tracce perfette. La sezione ritmica è impeccabile in ogni brano e si capisce subito che non si tratta semplicemente di un disco doom: dentro c’è stoner, metal classico, hard core e alcuni cali di dinamica richiamano al blues più oscuro e malato. Gli ambienti sonori del disco sono difficilmente inquadrabili ma colpiscono inesorabilmente, grazie a un suono nuovo e allo stesso tempo profondamente americano (nel senso buono) che i Mother Iron Horse sono riusciti a cucirsi addosso. Le chitarre sono libere di spaziare in ogni direzione, solide come un muro nei riff, oppure usate come percussioni, quasi acustiche a volte, per poi ricordare le sonorità del metal più classico. La voce è l’elemento più spiazzante: ci si aspetterebbe un cantato basso e molto effettato per tutto il disco, invece è lo scream più potente e corrosivo a farla da padrone e a scombinare le carte.
Grazie alla collaborazione con Electric Valley Records The Lesser Key è una realtà, un vinile pronto per essere ascoltato a qualsiasi latitudine. Per farci un’idea di quello che ci aspetta basta ascoltare Gehenna, brano di apertura, eseguito in maniera canonica rispetto al genere di riferimento, ma il salto verso il terzo brano, Scepter of Ice, risulta quasi abissale: un mix pienamente riuscito di hardcore, doom e stoner.
Il consiglio, come sempre, è quello di ascoltarlo dalla prima all’ultima traccia e lasciarsi trasportare altrove, forse a Salem; forse in un posto che solo i Mother Iron Horse conoscono.
Marcello Spriergrhr