La Città di Notte è una band jazz-blues dal sound irresistibile di recente formazione, nasce nel 2018, ma è formata da giovani veterani dello swing nostrano: il 12 giugno è uscito il secondo singolo prodotto dalla band, Buscaglione, registrato e mixato al Solid Twin Studio da Roberto Macis e Andrea Piras. Già dal titolo si evince l'omaggio al grande mattatore dello spaghetti swing dei tempi d'oro, il mitico Fred. Ma non solo, come sottolineano i ragazzi della Città, Buscaglione è soprattutto uno stato d'animo, notturno, alcolico, nostalgico, sboccato. Insomma un mix di suggestioni per ballare ma anche per riflettere alla guida di un auto sportiva dopo aver perso la dignità al poker (e ovviamente dopo aver smaltito la sbornia). La Città di Notte è al suo secondo singolo che arriva dopo Sconfitta uscito nei mesi precedenti al lockdown, mentre il full lenght è atteso per l'autunno 2020. Abbiamo incontrato il bassista Edoardo Meledina per due chiacchiere su passato presente e futuro della band.
Ciao Edoardo, nella nota stampa sono ben espresse le atmosfere del vostro sound, ma ci vuoi raccontare qualcosa dei musicisti che si nascondono ne La Città di Notte?
Eccoci: Diego Pani alla voce, Andrea Schirru al piano, Frank Stara alla batteria e io al contrabbasso. Siamo tutti musicisti con background diversi, provenienti da band diverse e con sound molto differenti tra loro (King Howl, Dancefloor Stompers, Stone Seeds) ma tutti e quattro accomunati dalla passione per la black music e per lo swing, internazionale e italiano.
Possiamo dire che la band è nata da un'idea di Diego con cui già io avevo collaborato, e che ha fatto da collante e da tramite con i due stompers Andrea e Frank. Loro hanno immediatamente aderito, tracciando una linea d’inizio che si è definita strada facendo per arrivare al nostro sound attuale.
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Buscaglione è il secondo singolo dopo Sconfitta: entrambi anticipano il vostro album. Ci vuoi parlare del disco in uscita?
Ci tengo tantissimo a ricordare che abbiamo rilasciato un videoclip di Sconfitta girato in live e preceduto da Solo, altro nostro singolo, al quale seguirà appunto Buscaglione. Il format è sempre quello del live recording... ci è sembrata un’idea carina per presentarci al pubblico con una certa continuità.
Il disco uscirà presumibilmente per l’autunno 2020 e conterrà questi ultimi due singoli. Possiamo dire che l’album rappresenta la Città vissuta al suo esterno, quindi le strade, le auto, la meditazione dell’esterno notte e in seconda battuta l’interno: i club, i locali, le scazzottate e le bevute, la quotidianità della gente comune; i temi rasentano il solitario, il meditativo, ma in modo caustico e sarcastico. Per quanto riguarda le sonorità ci sono parecchie variazioni, si passa dallo swing, al blues, al latin per finire al gospel, non ci facciamo mancare niente. Le lyrics sono tutte rigorosamente in italiano, una sfida che personalmente ci è piaciuta molto.
La Città di Notte live: come vedete il ritorno ai concerti in questa fase tre?
Non aspettiamo altro! Abbiamo all’attivo una mini stagione di live, noi siamo nati a fine 2018 e abbiamo iniziato a suonare in giro a maggio 2019 per interrompere per ovvi motivi a febbraio 2020. Diciamo che parlando al passato per ogni concerto ci siamo appuntati cosa c’era da migliorare e cosa invece andava bene, puntando a perfezionare la formula; ora come ora l’idea è di tornare con un live alla dinamite, più diretto, con l’animo punk ma in giacca e cravatta, on stage ci divertiamo come bambini e ognuno di noi dà libero sfogo a quello che è realmente, questo è un lato di noi che ci piace davvero tanto, il palco è decisamente il nostro habitat e ci manca tantissimo.
Grazie mille Edoardo, in bocca al lupo per tutto!
Grazie a voi!
Joveline
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