Abbabula 2018 è stato un successo anche di numeri. I numeri che si sono festeggiati in questa edizione: i 20 anni che ha compiuto il festival culturale (la prima in assoluto risale al 1998) e i 30 anni della fondazione del collettivo le Ragazze Terribili, che di questo festival è da sempre la regia. Questi numeri, sommati a quelli dei tantissimi eventi che hanno costellato la settimana dal 6 al 14 luglio e a quelli del pubblico presente non possono che confermare la qualità di un evento che da Sassari, nel cuore della Sardegna, si è imposto come uno dei più rilevanti a livello nazionale. Come anche nelle scorse edizioni tutto è ruotato intorno alla musica con una location nuova di zecca per i live, L'Arena concerti costruita all'interno di Piazzale Segni in pieno centro città. Dal 10 al 14 è stata il teatro a cielo aperto dove tredici artisti italiani, dall'indie al rap passando per la canzone d'autore all'elettronica sperimentale hanno fatto ballare il numerosissimo pubblico. Dall'hip hop di Willie Peyote e di En?gma & Kaizén, all'indie di IoSonoUnCane e Paolo Angeli, che si sono esibiti in duo, e di Motta, il vincitore del premio Tenco 2018. Dall'elettronica di Arrogalla e John De Leo all'intimo blues del Gavino Riva Trio, e ancora il rapper Riky, Flavio Secchi, Elisabetta Usai e Massimo Carta.
Anteprima seguitissima lo scorso 6 luglio sulla porta del carcere di San Sebastiano in collaborazione con la Compagnia teatrale Meridiano zero "Per Grazia non ricevuta": un progetto artistico cantautorale interpretato a quattro mani e una voce dall'artista Giovanna Maria Boscani e dal cantautore Joe Perrino che affronta la realtà dei carcerati della nostra epoca. La novità di quest'anno però è stata soprattutto quella di organizzare una serie di incontri per scoprire come si vive un festival dall'interno, l'Abbabula Lab: un ciclo di incontri pomeridiani nella sede del quotidiano La Nuova Sardegna, dove si è parlato di musica e filiera musicale insieme ai protagonisti "dietro le quinte" dei concerti e dei festival, i promoter, gli agenti e le cooperative culturali.
Una serie di eventi seguitissimi culminati nel finalone di sabato dove l'headliner Motta, dopo la fine del concerto ufficiale, ha proseguito in un aftershow acustico tra i chioschi dell'Arena concerti, dove ha cantato e suonato insieme al pubblico fino alle tre del mattino, come lui stesso ha raccontato entusiasta sui social. Abbabula ci vediamo nel 2019!
Joveline