NICHILISTI DELLA DOMENICA
Carissimi nichilisti materialisti, diamo il benvenuto ai nuovi nichilisti della domenica.
Radical chic, sinistra borghese, il nostro pane quotidiano!
Oh grazie, grazie per le vostre carni tenere e per i vostri pensieri fragili!
Mmhhhh... Ne volete anche voi?
E cosa vorreste mangiare, il pisellino o la farfallina?
Ehh io lo so, lo so, carissimi.
Ma andiamo con ordine: magari saltiamo lo stucchevole discorso sui diritti (per questo vi rimando alla Sacra Bibbia o a L’unico e la sua proprietà di Max Stirner ) e passiamo all’operazione che ci interessa.
Si è parlato tanto di decostruzionismo in questi mesi, non ve ne siete accorti?
La famiglia tradizionale, la famiglia arcobaleno, avete presente?
La famiglia è dove c’è l’amore, ma cioè la famiglia?
Beh, la famiglia è una questione culturale, lo dice Cacciari, Augias, Michela Murgia, l’hanno detto un po’ tutti, mi pare.
Tecnicamente la cosa è vera, come è vero ciò che è vero ed è falso ciò che è falso.
Mi spiego: tutto ciò che pensiamo è un prodotto culturale, anche la natura è un prodotto culturale, è un concetto, un’idea.
Ci siete?
Benissimo, mi rivolgo a voi eh! Carissimi nichilisti della domenica, ascoltate: la vostra teoria - diciamo così - è che siccome la famiglia è un prodotto culturale, di per sé non ha un suo valore fondante, perché appunto le culture e le idee cambiano e in ogni caso sono fondate dall’uomo, dalla storia, dal potere eccetera, mica dalla verità. Dunque i prodotti culturali, gli stereotipi, nel corso della storia perdono significato e ne assumono altri, e voi che siete esseri senzienti, e che avete preso coscienza di questa terribile verità, ora vi accingete a decostruire la famiglia tradizionale.
Mi sta bene.
Direi però di andare avanti nella lotta, va bene?
Distruggiamo tutti gli stereotipi!
Gli stereotipi sono idee cristallizzate, becere tradizioni, vero?
Sono fatti che dividono l’umanità. D’altronde l’umanità è dove c’è l’amore, vero compagni?
Vero, distruggiamo il potere! Distruggiamo la fede che lo fonda e distruggiamo il diritto che lo difende, così resterà solo l’amore. Evviva!
Oppure, mhh, forse avete ragione voi... ma sì!
Continuate così: trasvalutate i valori, da bravi, ma solo la domenica!
Non c’è più religione!
I
Voltaire ha detto: se non c’è un Dio bisogna inventarlo.
Proudon ha detto: se c’è un Dio bisogna distruggerlo.
In conclusione, il pensiero di Dio ci rende liberi
Affermando e negando la sua esistenza.
Strano, vero?
E voi a che gioco state giocando?
Vi state affermando?
O vi state negando?
Bah...
II
Devi ammetterlo, mio caro:
quello che fai
non lo fai mai
per quello che fai.
Lo fai perché credi,
che sia,
che sia stato,
o che sarà, semmai,
chissà cosa.
Strano, vero?
Dipende da te.
Sei libero ora! Sì,
come un uccellino...
senza nido.
PIO! PIO! PIO!
Bah!
Io, se permetti,
ti do un consiglio:
Vai in Chiesa!
Va’...
Che è meglio!
UNO
ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 15 - MARZO 2016