I Sold For Evil sono una band death-hop made in England. Attivi con il loro progetto dal 2008, riescono ad affermarsi e collezionare una serie di successi nel panorama musicale europeo, non potevano dunque mancare tra le nostre righe!
Risponde alla nostra intervista il compatriota Francesco Carta, ex frontman dei sardi Reel Fiction: chi ha avuto la fortuna di vederlo on stage nei primi anni 2000 sicuramente non può averlo dimenticato.
Ciao ragazzi, cominciamo subito con una presentazione della band, come e quando è nato il vostro progetto?
Ciao Francesca, per cominciare è un grande piacere rispondere alle tue domande! I SFE nascono a Londra nel 2008 dall'unione di Zolika (ex bassista degli Infektion) Szepu (ex chitarrista degli Infektion) Jano (ex batterista dei 2kings) Robi (poeta /rapper ungherese) e, dalla fine del 2009, me (ex voce e tastiere dei 2Kings).
Il progetto era nato con l'idea di mischiare death metal, hardcore e hip hop, ma i ragazzi non essendo soddisfatti pienamente decisero di provare diverse soluzioni: prima un secondo chitarrista, poi delle percussioni e alla fine Jano, che già mi conosceva bene dall'epoca dei 2kings propose me... sapeva che mi sarei potuto adattare benissimo al genere e con il mio stile più melodic/aggressive avrei aggiunto forse quello che mancava nella band!
(Oltretutto me la cavicchio in cucina, e in tour fa comodo...)
Quindi provenite tutti da esperienze diverse, come siete riusciti a trovare il vostro sound e le vostre tematiche cardine?
Come dicevo prima, uniamo diversi stili, death metal, hardcore, hip hop e dark /elettronica; poi abbiamo dovuto scegliere una strumentazione che ci aiutasse a fondere il tutto, come la chitarra otto corde, l'accordatura bassa e gli ampli Mesaboogie per ottenere sempre riff potenti.
Senza dimenticare gli ingredienti più importanti: l'apertura mentale, la determinazione e la pazienza.
I temi rimarcano sempre il fatto che siamo schiavi della società e che vorremmo un giorno vivere tutti felici e senza dipendenze opportunistiche, non dimenticandoci mai da dove veniamo e i sacrifici che facciamo tutti i giorni.
Vivete a Londra da moltissimi anni, siete riusciti ad inserirvi in una scena e in un mercato musicale multiforme e cannibale, quante difficoltà avete trovato?
Viviamo a Londra da dieci anni ormai e sembra sempre il primo giorno, un "casino organizzato per 24h" ... (provare per credere) che si rispecchia in ogni cosa, anche nel mondo musicale, tant'è che ancora oggi, dopo tanto tempo, le difficoltà non mancano mai... le gelosie tra le band in primis!
Senza contare i costi impressionanti per muovere band e strumentazione e l'impossibilità di accedere a case discografiche di un certo tipo, a meno che il tuo facebook sia pieno di "likes". Non conta nulla se ai concerti c'erano 200 persone che si lanciavano dal palco, che l'album abbia avuto ottimi riscontri in Ungheria e Slovacchia o che il video "Innocentury" sia uno tra i migliori trasmessi in Ungheria.
La domanda è sempre la stessa: "mmh tutto bello, ma qua in UK che fate?"
Così che, per raggirare l'ostacolo, abbiamo contattato delle agenzie di spettacolo che ci potessero aiutare nel mercato inglese. Firmando per la "Black Radar" management, la stessa che organizza le date inglesi per Antrax, American Head Charge, BioHazard ecc.. siamo finiti nel Metal Hammer inglese e sul cd!
Lo scorso aprile avete sfornato il vostro primo album "Mastering The Beast"... raccontatemi di questo traguardo.
Il processo è stato molto lungo, interessante, ricco di avventure e disavventure. Tanto per cominciare abbiamo registrato e masterizzato l'album nel famoso "SuperSize Recordings" di Budapest, dove siamo arrivati con i brani pronti, tutti composti e arrangiati nell'arco di un anno e mezzo e... alla fine il produttore li ha tutti smembrati chiedendo di suonarli e cantarli in maniera diversa, questo nel giro di 14 giorni.
Risultato finale: ha funzionato! (Apertura mentale e giro fortunato).
Grazie all'uscita dell'album state girando l'Europa calcando diversi palchi, quest'estate avete anche partecipato all'Emergenza festival di Londra arrivando al terzo posto, raccontatemi di questa esperienza!
Sin dall'inizio dei SFE, ci eravamo promessi di non partecipare mai a competizioni musicali, soprattutto perchè qua a Londra (la terra dove tutto ha un costo) funziona così: l'organizzatore ti obbliga a comprare un certo numero di biglietti (200£ minimo) che poi tu devi rivendere ai tuoi fans, devi pagare l'iscrizione alla competizione (100£) e in più ti devi portare la strumentazione per ricreare il tuo suono (50£ affitto macchina).
I giudici ti votano su 15 minuti di performance, sulla presenza scenica, livello compositivo, originalità e numero di biglietti rientrati al botteghino d'ingresso.
I premi in palio però erano abbastanza grossi (al primo posto un tour in Germania tutto pagato, e al secondo un super Marshall testata e cassa da 2000 euro di valore) quindi abbiamo detto: rischiamocela...
E' finita che tutto era a pieni voti ma i biglietti rientrati erano in differenza di 2 o 3 numeri rispetto a quelli delle band al primo e al secondo posto...
quindi terzo posto per noi, ma grande soddisfazione perchè tra i 20 gruppi in gara noi eravamo gli unici di stampo metal.
Mi dai qualche anticipazione sui vostri progetti imminenti?
Nuovo album già in pentola previsto per marzo 2014 dove apparirà anche "Innocentury", nuovo video già in progettazione (qualcosa di più psycho si spera) e tour di promozione con l'aiuto della Black Radar per la primavera-estate 2014.
Posso ricordare con fierezza che abbiamo diviso il palco dell' Underworld di Londra con i mitici BioHazard lo scorso 22 ottobre! Da paura!
Ti saluto Francesco, grazie mille per la disponibilità... a prestissimo!
Grazie a tutti e grande rispetto... ci vediamo presto e seguite i Sold for Evil e la musica metal underground che non fa male, ma anzi ringiovanisce... Vorremmo ringraziare te e i tuoi collaboratori per questa interessante intervista e so che ci aiuterà a farci conoscere meglio nella scena musicale italiana, dove speriamo di venire al più presto per qualche tour, specialmente nella mia bella Sardegna...
Ciao! Francesco Carta e Sold for Evil.
Francesca Buffoni
ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 11 - NOVEMBRE 2014