Interviste

Raikinas - Underground X
Si chiamano Raikinas, provengono da quel di Ossi (SS) e fanno uno stoner da paura.



Anche se loro non si definiscono stoner. Nel giro di sei mesi hanno concepito e registrato il loro primo album Like a Monkey, che sta avendo ottimi riscontri specialmente in Germania dove suonano più che in Italia...

Rispondono un po' tutti: Alfredo (voce), Gabriele (batteria), Marco (basso) e Antonio (chitarra).


Ciao Ragazzi, cominciamo subito con il vostro nome, Raikinas, cos'è che vi piace tanto delle nostre radici?

Mah... non si tratta di un attaccamento alla cultura sarda così come ci viene proposta dalla tradizione ufficiale, siamo molto legati alla nostra terra ma ciò che più ci interessa e ci affascina lo intravedi nelle domus de janas, nei dolmen e nei nuraghi...
Lo intravedi perché a questo livello le nostre origini si perdono nel mistero.
Ed è proprio in relazione a questo mistero che abbiamo concepito il nostro moniker, la nostra radice semantica.
Poi, per quello che può interessare, rimaniamo molto affascinati dal suono di questa parola, Raikinas...


D'accordo, allora c'è qualcosa che non vi piace della nostra cultura ufficiale?

Sui vari documenti e diatribe linguistiche non mi sbilancio ma ti posso dire con tranquillità che non mi piace l'ottusità e la chiusura che ci circonda... è il grosso svantaggio dell'isola. Credo che in parte questa situazione dipenda dal fatto che qui, proprio perché stiamo in un isola, la religione abbia fatto più danni che altrove cambiando modo di vivere e di pensare, intendiamoci, questo è successo in tutto il mondo, ma qui sembra che certe resistenze culturali siano più forti.


Ok, con questa chiudiamo il discorso "stoner": avete intenzione di usare strumenti musicali antichi nei vostri prossimi lavori?

Si abbiamo già un pezzo suonato con il flauto sardo "pipiriolu" e un altro cantato in limba.
Comunque l'idea è quella di sperimentare con altri strumenti antichi anche se caduti in disuso, pensa che alcuni sono fatti con le interiora degli animali... Comunque non ci ritroviamo tanto nella definizione stoner.


So che il vostro progetto esiste da molti anni, poi c'è stato un lungo stop e di recente un' improvvisa ribalta, cos'è successo?

Si, le prima formazione risale al 2007 ma facevamo altra roba: punk rock cantato in sardo con testi di protesta, chiamalo combat se vuoi. Considera che eravamo praticamente dei ragazzini quindi non ti so dire esattamente perché quella formazione non andò avanti, probabilmente non ci prendevamo abbastanza sul serio... Comunque ci abbiamo riprovato nel 2009 ma anche allora le cose non andarono bene, anche se c'erano stati dei concerti, come quello all'Airport che considero ancora molto bello e importante. Nel 2011 ci siamo ritrovati con questa formazione a fare tutt'altro e il resto lo sai...


Quindi il vostro album è stato concepito e registrato in quanto tempo?

Sei mesi.


Azz... e siete finiti subito a fare mini tour in Germania! Com'è questa storia?

Abbiamo conosciuto Ralph Schobel manager e amico. Lui stava qui in giro per una ricerca sui vini locali, pensa tu. Doveva realizzare una guida per i turisti tedeschi... In Germania però si occupa di band emergenti, promozione e booking -ci teniamo a precisare- senza nessuna speculazione.
E' capitato che ci ha visti suonare ed è stato subito feeling... ha prodotto il nostro album e ci sta promuovendo in Germania facendoci suonare in giro a Colonia e Euskirchen. Insomma nonostante le difficoltà "geografiche" siete riusciti a costruire un vostro giro anche all'estero...


E' solo culo oppure quando qualcuno fa qualcosa di buono esce, quando invece non lo fa si lamenta? Che ne pensate?

Sicuramente c'è un po' di culo...
Per il resto non sarei così severo: è vero che la scena musicale è inflazionata ma ci sono davvero tante realtà che meritano e che nonostante il loro valore non emergono, mentre altri non meritano affatto il loro successo, questo è il punto.
Comunque, insisto nel dirti che secondo me nell'underground c'è una grande scena musicale.
Nel nostro caso si, abbiamo avuto la possibilità di fare un salto... dopodiché però ci sono state anche delle buone risposte da parte del pubblico tedesco quindi Ralph ha continuato e continua a credere in noi.


Siete tutti molto giovani, che ne pensate di questa crisi e dei vari casini che ci sono in Italia?

Da studente ti dico che ci stanno tagliando le gambe: queste leggi ti impongono di pagare sempre di più per studiare, fino a impedircelo.
Ci sono i diplomifici (scuole private) che ricevono i fondi pubblici...
Poi chi lavora è sempre a rischio disoccupazione anche perché dietro c'è un sistema fiscale di stampo medievale.
E poi c'è un fatto importante: parlano di diritto allo studio ma non ci lasciano la facoltà di fare ciò che più ci piace, cioè se non fai Medicina o Giurisprudenza o Scienze Infermieristiche allora non fai un bel cazzo...
Io voglio fare Beni Culturali ma tutti dicono "non ci andare perché non troverai lavoro" Si ma è quello che voglio fare...
Ti fanno sentire una merda perché non puoi fare quello che vuoi fare, stessa cosa per la musica e per la cultura.
Stanno tagliando tutto, così andiamo allo scatafascio.


Vi saluto ragazzi, continuate così!

Ciao Paolo, grazie mille per lo spazio! Un saluto a tutti i lettori di U.ex Zine!

Paolo Lubinu

ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 9 - GENNAIO 2013

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