Alkoholizer: "Gente che si diverte senza nessun compromesso!!"
Alkoholizer, band proveniente da Sassari, nasce nel 2006 dalla passione comune del chitarrista Mark Lizer e del cantante Alex Lucariello per il vecchio, genuino ed originale trash metal. Nel 2009 la band partorisce il primo full lenght intitolato Drunk or Dead prodotto dalla Punishment 18, accolto positivamente da pubblico e critica. Drunk or Dead è un album sparato, schietto e cattivo, i testi sono il grido di una protesta politica in chiave gioviale misto a racconti di serate folli all’insegna della birra e del divertimento underground, le ritmiche potenti e travolgenti, il suono sporco e rustico del diy fatto bene. Nel corso degli anni la band subisce diversi cambi di line up, fino ad arrivare all'attuale formazione che vede il fondatore Mark Lizar ancora alla chitarra e Fabrizio Murdock Fele ancora al basso e in nuova veste di vocalist. Paul Marcelo subentra alle pelli a Gaber Tanda mentre L.Logan è il secondo chitarrista. A dicembre 2013 finalmente gli Alkoholizer tornano come un temporale con un nuovo ep intitolato Sardinian Boars are back che ha anticipato l’uscita ufficiale ad ottobre 2014 di Free beer....surf’s up!!! “Faceless” è il primo singolo di questo ep, ed a sentirlo sembra non avere niente da invidiare al loro precedente album, per questo e altro abbiamo interrogato direttamente Mark Lizar:
Allora ragazzi qualche anno fa una webzine ha definito gli Alkoholizer come una band che suona gli anni 80s senza se e senza ma. E’ cambiato qualcosa in questi anni da Drunk or dead? Cosa troviamo di nuovo e “cattivo naturalmente” in Free beer....Surf’s up!!!?
Ciao ragazzi, qua Marco chitarra e seconda voce della band. Come prima cosa è normale si noti una certa affezione agli anni 80 dato che il genere che proponiamo è nato in quel periodo, in ogni caso cerchiamo di apportare ai brani qualcosa di “nostrano” che ha poco a che vedere con il periodo.
Se chi ascolta ha un orecchio aguzzo si può notare facilmente che la matrice dei pezzi non è solo metal né solo anni 80... in ogni caso le novità stavolta ci sono eccome, a partire da metriche e solo più elaborati, idem per i testi che per la varietà di generi inclusi nel disco.
Definirei Free beer...surf’s up più crossover rispetto al predecessore. Per quanto riguarda la cattiveria, diciamo che si tratta più di rabbia accumulata...
che sfoghiamo naturalmente così, suonando e alzando il gomito!
“Faceless”, il primo singolo tratto da Free beer....Surf’s up!!! è una satira, una riflessione sul consumismo e il potere mediatico e ciò che inculca nelle nostre menti, pensate che i media stiano giocando un ruolo incisivo nel malessere generale e nel modo che abbiamo di giudicare “priorità” possedere qualcosa?
È così da sempre... non è una grande novità che i media incidano sui comportamenti delle genti... diciamo che è giusto rincarare la dose con un messaggio di tanto in tanto... soprattutto perché di questi tempi si sono persi di vista dei valori fondamentali per la vita, primari al consumo dalla quale siamo avvolti ogni giorno... è un paradosso ma ci mettono in condizione di non poter rifiutare questa frenesia del possedere sfruttando l’effetto pecora... sei costantemente messo alla prova per vedere se anche tu possiedi un oggetto o una posizione appagante, come inserito in un processo di adeguamento dove se resti fuori sei condannato alla strada. Il messaggio sia di “Faceless” che di altri pezzi del disco come “System aberration” e “Mind pollution” riguarda sostanzialmente queste cose.
I testi sono stati scritti sempre da te Mark Lizer oppure discussi insieme al resto della band? Quale sentimento esprimi quando componi i testi e le melodie?
Mi sono occupato anche stavolta sostanzialmente del 90% delle composizioni. Diciamo che non ho un metodo, semplicemente mi viene da scrivere o da comporre e lo faccio senza badare al resto. Per quanto riguarda ciò che provo non posso certo descriverlo in due parole... alla fine che sia con gli Alkohol o che si tratti di altra musica è come entrare in un'altra dimensione, in questo caso l’obiettivo finale è trasmettere rabbia con un pizzico di ironia ma ciò varia a seconda del pezzo naturalmente. È un continuo oscillare attraverso la scanzonataggine alcolica e il rifiuto rabbioso della melma putrescente che chiamano società nella quale siamo inghiottiti ogni giorno.
Due membri della vecchia formazione non fanno più parte della band ed oltretutto ora il bassista è anche il vocalist; in questa nuova line up c’è sempre il vecchio sentimento casinista e schietto oppure c’è una maturità diversa e meno fancazzista in ciò che suonate e che volete trasmettere a chi vi ascolta?
La verità è che non siamo mai stati fancazzisti se proprio vogliamo utilizzare questa parola... penso sia normale avere due lati da esternare. Abbiamo un carattere duale: non sempre siamo incazzati o felici... cerchiamo semplicemente di mantenerci su questo equilibrio che passa dalla negatività alla positività!
Avete un grande seguito all’estero, la vostra etichetta vi supporta a livello promozionale o molto di questo successo è dato dal vostro impegno costante nella promozione degli lp?
Certamente! Senza Corrado della Punishment non avremmo mai potuto raggiungere certi livelli, ovviamente è molto importante anche la musica e ciò che riesce a trasmettere, che è la nostra parte del lavoro in sostanza... però anche la promozione da parte dell’etichetta gioca il suo ruolo fondamentale. Diciamo che il risultato raggiunto è merito di entrambi naturalmente!
Avete un' impronta decisiva anche nei vostri booklet in pieno stile thrash anni 80, chi si occupa del layout e delle copertine? Trovate che la copertina dica molto sul contenuto di un buon album?
Il layout è sempre opera del grafico della nostra label, le cover invece le affidiamo sempre al buon Velio Josto (https://www.facebook.com/veliojosto) che salutiamo qua in sede d’intervista per l’ottimo lavoro svolto già dal nostro primo disco. Sicuramente senza una buona copertina non inviti l’ascoltatore a dare un occhiata dato che il primo approccio a qualsiasi cosa è sempre visivo e poi son convinto che sia più apprezzabile avere un lavoro artistico che vada di pari passo tra musica e immagine... penso si possa gustare meglio un disco in questa maniera, sfogliando le pagine del libretto mentre lo si ascolta e avere una visione globale del prodotto descritta in un disegno oltre che nel testo!
Abbiamo finito, descrivete in cinque parole cosa sono gli Alkoholizer... grazie mille e in bocca al lupo dalla redazione di Ux Zine!
Gente che si diverte senza nessun compromesso!! Vi ringraziamo per averci dedicato una pagina nella zine! A presto!
NO BEER!!! NO FUN!!!!
Nadezda
ARTICOLO TRATTO DAL NUMERO 13 - FEBBRAIO 2015